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Le infezioni correlate all’assistenza (ICA), sono infezioni acquisiste che costituiscono la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria e possono verificarsi in ogni ambito assistenziale. Le ICA includono infezioni trasmesse dall’esterno (esogene), da persona a persona o tramite gli operatori e l’ambiente, e infezioni causate da batteri presenti all’interno del corpo (endogene).

Le cause sono molteplici:

  • la progressiva adozione di nuove tecnologie sanitarie, con l’uso prolungato di dispositivi medici invasivi e gli interventi chirurgici complessi, che, pur migliorando le possibilità terapeutiche e l’esito della malattia, possono favorire l’ingresso di microrganismi in sedi corporee normalmente sterili;
  • l’indebolimento del sistema di difesa dell’organismo (immunosoppressione) o gravi patologie concomitanti;
  • la scarsa applicazione di misure di igiene ambientale e di prevenzione e controllo delle infezioni in ambito assistenziale;
  • l’emergenza di ceppi batterici resistenti agli antibiotici, dovuta soprattutto all’uso scorretto o eccessivo di questi farmaci, che complica ulteriormente il decorso di molte ICA.

Queste infezioni hanno un impatto clinico ed economico rilevante perché causano un prolungamento della durata della degenza, disabilità a lungo termine e aumento della resistenza dei microrganismi agli antibiotici. Tutti questi fattori portano ad un aumento rilevante delle spese sostenute dal sistema sanitario, dai pazienti e dalle loro rispettive famiglie. I costi vengono stimati in approssimativamente 7 miliardi di euro, includendo solo i costi diretti. Non tutte le ICA possono essere prevenute, ma si stima attualmente che possa esserlo una quota superiore al 50%. La maggior parte delle ICA interessa il tratto urinario, l’apparato respiratorio, le ferite chirurgiche, le infezioni sistemiche (sepsi, batteriemie). Le più frequenti sono le infezioni urinarie, che da sole rappresentano il 35-40% di tutte le infezioni ospedaliere. Le persone più esposte alle ICA sono gli assistiti; tuttavia anche il personale e i visitatori sono a rischio di contrarle. Queste infezioni si trasmettono, a seconda del microrganismo, attraverso il contatto diretto, da persona a persona o per via aerea e per via indiretta mediamente oggetti contaminati.

La prevenzione e il controllo delle ICA in tutte le strutture assistenziali sono punti fondamentali per ridurre l’impatto di queste infezioni e per ridurre la diffusione dei microrganismi antibiotico-resistenti. Uno dei punti cruciali per il contrasto alle ICA è la definizione e l’applicazione di buone pratiche di assistenza e di altre misure, secondo un programma integrato che deve essere adattato a ogni ambito assistenziale.

La misura chiave per prevenire queste infezioni è sicuramente quella del lavaggio delle mani, ma non deve essere assolutamente sottovalutata quella dell’asciugatura delle stesse! L’asciugatura è un processo altrettanto importante e può essere svolta attraverso la carta. La carta, essendo prodotta in fibra naturale di cellulosa, può venire caricata di agenti patogeni durante la sua fase di produzione, trasporto e stoccaggio. Di conseguenza, una importante comunità di batteri può essere isolata su asciugamani di carta non utilizzati e possono essere trasferiti alle persone dopo il lavaggio delle mani. E allora tu che stai leggendo questo articolo ti chiederai, com’è possibile non avere le proprie mani costantemente contaminati da microorganismi? Tranquillo, la soluzione c’è e sia chiama ECO SILVER PAPER®!

La nostra tecnologia, studiata insieme all’Università degli Studi di Ferrara, grazie agli ioni di argento stabilizzati, garantisce una attività antibatterica resiliente fino a 2 anni dalla produzione. Questa è una caratteristica unica sul mercato che ci permette di offrire un prodotto innovativo con caratteristiche hi-tech: ANTIBACTERIAL certified. La carica microbica presente sulla carta trattata Eco Silver Paper® è notevolmente inferiore rispetto alla stessa non trattata. Nel tempo i batteri presenti nella carta comune tendono a proliferare notevolmente mentre gli articoli trattati con il nostro principio attivo Eco Silver Paper® sono difesi e si mantengono igienici al 100%. Ogni lotto di produzione di articoli trattati con Eco Silver Paper® viene testato e verificato per l’attività antibatterica presente sulla carta, oltre che la carta essere dermatologicamente testata. Questa tecnologia può diventare un importante strumento per la prevenzione di queste infezioni, in grado di ridurre in maniera notevole le diffusioni di microrganismi nelle strutture sanitarie. E TU SARAI DEI NOSTRI?

 


Nei negozi specializzati, nei supermercati o market gli asciugatutto da cucina sono una costante presenza, ci sono monorotoli, pacchi scorta, con più o meno veli con dimensioni degli strappi piccoli e grandi, il loro utilizzo è utile e prezioso. Ma è davvero sicuro? Ci sono almeno [bt_highlight]4 IMPORTANTI MOTIVI[/bt_highlight] che ci hanno portato a sviluppare Defendo® asciugatutto da cucina trattato con tecnologia Eco Silver Paper® Ecco perchè:


Sugli scaffali sono presenti tanti tipi di carta igienica, perchè inventarne una nuova? Ce n'era proprio bisogno? Insomma stiamo parlando di qualcosa che si usa per pulirsi dopo aver espletato i propri bisogni corporali e diciamocelo seppur "necessari" non sono esattamente un argomento così "pulito"... Eppure ci sono almeno 3 IMPORTANTI MOTIVI che ci hanno portato alla scelta di innovare anche questo prodotto facendolo diventare un DISPOSITIVO DI IGIENE QUOTIDIANO. Ecco perchè:


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Pensate che l’invenzione della carta igienica risalga ad un passato lontano lontano? Che appartenga alla preistoria o che almeno abbia qualche secolo? In realtà non è proprio così, è molto più giovane di invenzioni quali l’automobile per esempio, incredibile ma vero! Se in oriente esistono degli indizi che portano a pensare che “già” alla corte dell’imperatore Zhu Yuanzhang nel XIV sec. venisse utilizzata della carta per pulirsi dopo i propri bisogni fisiologici, in occidente si dovette aspettare quasi un mezzo millennio in più prima della sua comparsa. Ecco qui la storia della sua EVOLUZIONE.


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Mai sentito parlare di biofilm? Eppure potrebbe essere presente sulle superfici di casa vostra e non sarebbe da premio oscar…vediamo di capire perché.

I microbi  hanno la capacità di aderire alle superfici, siano esse di acciaio, inox, ghisa, vetro, formica, plastica ecc, si moltiplicano rapidamente grazie al depositarsi di materiale organico e producono una matrice appiccicosa che serve loro da protezione. In poco tempo riescono a formare quindi un BIOFILM, cioè  una “pellicola” protettiva che nella quale i batteri riescono a proteggersi da minacce esterne (tipo le nostre pulizie) e a profilerare indisturbati formando delle vere e proprie “comunità”.

Le più insidiose e pericolose colonie sono formate da germi quali Pseudomonas aeruginosa, Micrococcus spp, Bacillus cereus, Streptococcus faecium e da agenti patogeni, quali Listeria monocytogenes, Yersinia enterocolytica, Salmonella typhimurium, Escherichia coli O157, che possono creare notevoli problemi al nostro organismo.

BIOFILM evoluzione veloce di colonie batteriche.

Se visivamente la superfice del nostro piano di cucina può risultare “pulita”, potrebbe invece presentare un residuo di materia organica o inorganica (per esempio resti di cibo) che costituiscono l’ambiente ideale per dar inizio al formarsi di un biofilm. Ovviamente un biofilm che venga lasciato insediarsi in una superfice gli si legherà in breve tempo in modo quasi indissolubile, a questo punto le pulizie ordinarie non saranno più sufficienti.

 

 

 

COME CI SI PUO’ ACCORGERE SE SI STA FORMANDO UN BIOFILM?

Non è semplice accorgersi se sulla superfice si è formato un biofilm soprattutto nella fase iniziale, tuttavia ci alcuni sensi ci possono aiutare:

  1. VISTA: se si notano dei riflessi arcobaleno su una superfice di acciaio e permanenza di unto e umidità.
  2. TATTO: la superficie da una sensazione di viscido al tocco anche se sembra pulita..
  3. OLFATTO: un odore poco gradevole annusando le superfici può essere un campanello di allarme.

COME SI PUO’ INTERVENIRE SE CI SI ACCORGE CHE SI E’ FORMATO UN BIOFILM?

Innanzitutto non appoggiare cibi e/o strumenti utilizzati per la preparazione di alimenti se ci si accorge o si ha il dubbio che si sia formato un biofilm sulla superfice.

Se il biofilm si è formato da poco sarà poco aderente alla superficie e quindi facilmente asportabile, ad ogni modo si può intervenire con una corretta sanificazione come di seguito suggerito:

  • pulitura a secco: togliere materiale o particelle di cibo residue più voluminose con uno strappo di carta igienizzata, il rotolo DEFENDO® è il prodotto ideale per questa operazione poiché trattato con antibatterico e quindi 100% garantito per igiene e protezione;
  • risciacquo con acqua calda che serve ad ammorbidire lo sporco, la temperatura dovrebbe essere intorno ai 50 °C cioè tale da permettere l’attacco delle particelle di grasso ma al tempo stesso inferiore ai 60° C perchè potrebbe determinare la “cottura” dei residui organici e il consolidamento di quelli minerali provocando una maggiore adesione alla superficie;
  • detersione, da effettuarsi con i detergenti appropriati in relazione alla superficie da pulire coadiuvati da una spugna che possa aiutarci nell’azione meccanica di rimozione del biofilm;
  • risciacquo del detergente in modo da eliminare i residui di sostanza chimica che potrebbero interferire con la fase successiva.
  • disinfezione, il disinfettante va sempre utilizzato su superfici già pulite, per i tempi minimi e alle concentrazioni indicati dal produttore. L’operazione di disinfezione e sanificazione va coadiuvata da una supporto totalmente primo di contaminazioni, il rischio altrimenti è di vanificare lo sforzo. Per queste operazioni uno strappo di carta igienizzata Defendo® è garanzia di igiene e protezione.

COME SI PUO’ EVITARE CHE SI FORMI UN BIOFILM?

Mantenere pulite le superfici specie quelle che vanno a contatto con gli alimenti. Pulire subito dopo che si è lavorato il cibo con un detergente, acqua possibilmente calda e asciugare con una carta pulita (Defendo® è la vostra soluzione). Evitare di utilizzare strofinacci appesi alla cucina per giorni…

Per sicurezza appoggiare sempre gli alimenti su una superfice igienizzata e priva di contaminazioni. In questo il nostro Defendo® vi torna in aiuto poiché costituisce una barriera protetta per i vostri alimenti.

L’igiene è alla base della nostra salute.

 

 

V.G.